Ecomaratona del Chianti classico

La Medaglia

17^ EcoMaratona del Chianti Classico, solidarietà ed arte giocano a dar vita alla medaglia finisher

La medaglia

 

Su una base di argilla bianca, a ricordare le strade bianche percorse durante la gara, sul quale sono dipinti tre cipressi che si stagliano sul profilo delle colline e sullo sfondo un casolare. Verde per la EcoMaratonina e Tra il Bosco e le Vigne del Chianti 13k, rossa per la EcoMaratona del Chianti Classico, quadrata per le distanze più lunga e più breve, rotonda per la 21k, sono completate dal nome e dalla data della gara.

LE GARE – Sprint e gioco di squadra al crepuscolo di venerdì 18 ottobre con la staffetta 3×1.500m che accenderà il centro storico di Castelnuovo Berardenga. Domenica 20 ottobre il via delle gare, EcoMaratona del Chianti Classico 42Km, EcoMaratonina del Chianti Classico 21Km e Tra il bosco e le vigne del Chianti 13Km in un contesto panoramico fatto di vigne, cipressi, castelli, poderi, strade bianche e l’autunno che lo rende ancora più magico, che si tingerà di agonismo, sudore e fatica.

 

Giocare con l’arte 

 

Le medaglie finisher dell’evento saranno realizzate presso la casa dello sport della willaia di Smara, un accampamento campi profughi a Tindouf, in Algeria, presso il quale tra 50 e 60 bambini delle scuole primarie, di cui 15 bambini con disabilità fisiche e mentali, imparano a disegnare sull’argilla, giocano, dunque, con l’arte, e realizzano un oggetto unico.

I laboratori possono ospitare a rotazione 25 bambini e sono arredati con il minimo indispensabile; l’obiettivo principale è quello di sviluppare relazioni tra i bambini, soprattutto i portatori di disabilità. Manipolare l’argilla rappresenta un meccanismo di autoaffermazione attraverso cui si lascia un’impronta e, al contempo, si possono mettere in risalto le abilità dei bambini che vivono un’esperienza sensoriale, si integrano in un contesto di creatività e conoscenza e migliorare lo stato psico-emotivo assumendo persino i contorni di una pratica terapeutica che aiuta a superare paura, dolore e frustazione dovuti alla disabilità.

Tutti i bambini sono guidati in questa attività (15 bambini) e consumano insieme una merenda, trasformando il momento di gioco in un ulteriore momento di convivialità.

“Siamo sempre emozionati quando rinnoviamo questa collaborazione” – ha detto Federica Muzzi, Presidente del Comitato Organizzatore dell’evento – “Ogni oggetto ha un valore incalcolabile se si pensa alle ricadute psico-attitudinali, sociali e di creatività che genera nel contesto in cui viene prodotto ed è unico, proprio come l’esperienza che ciascun runner vive durante la gara, fino al traguardo quando, a completamento del proprio impegno, riceve una medaglia fatta col cuore. Siamo fiduciosi che i runner siano concordi con noi nel proseguire questa tradizione”, ha concluso.